Domani sera a Incheon, in Corea del Sud, il calcio riunirà quello che la storia e gli interessi economici hanno diviso da oltre sessantanni. Al Munhak Stadium si troveranno di fronte le due Coree, in palio c’è la medaglia d’oro dei Giochi Asiatici 2014. L’evento è storico non solo perché si tratta di una finale, ma anche perché si giocherà in Corea del Sud, inutile dire che l’attesa è altissima e in palio c’è molto di più di una medaglia o di un trionfo sportivo. Vincere per il sud significherebbe dimostrare ancora una volta la superiorità del modello capitalista, il premio partita per i giocatori sarà l’esenzione dai due anni di servizio militare obbligatorio. Per Pyongyang la vittoria in casa del nemico sarebbe uno strumento di pubblicità socialista con pochi eguali.
Parlando di calcio, la partita si preannuncia molto equilibrata, tra due squadra che hanno raggiunto l’atto finale con un percorso netto. Entrambe hanno vinto tutte le partite dall’inizio del torneo fino alle semifinali, in più i padroni di casa sono riusciti a farlo senza concedere nessun gol agli avversari. In semifinale la Corea del Sud ha avuto vita facile contro la Thailandia, partita risolta con due gol nel primo tempo firmati da Lee Jong-ho e Jang Hyun-soo su rigore. Ha dovuto faticare di più la Corea del Nord per piegare la resistenza dell’Iraq. Sono serviti i supplementari, risolti da un gol al 96′ di Jong Il-gwan, bomber di questa squadra con cinque gol realizzati. Proprio lui che è il giocatore migliore della squadra salterà il big match per aver rimediato un ingenuo cartellino rosso nei minuti finali della semifinale, poco dopo aver realizzato il gol vittoria.
Si parlava di appuntamento storico e di notevole importanza, tuttavia non è la prima volta che queste due nazioni incrociano il loro destino su un campo di calcio dal 1953, anno in cui la penisola fu divisa dal parallelo 38 e dagli interessi sovietici e americani. La prima volta è stata nel 1978, un’altra finale dei Giochi Asiatici, a Bangkok finì 0-0 e la medaglia d’oro fu assegnata ad entrambe le squadre. Nel 1990 ci sono state due amichevoli a breve distanza di tempo, una a Pyongyang e una a Seul, in entrambi i casi ha vinto la squadra di casa. Le due nazionali si sono incontrate spesso anche nelle qualificazioni mondiali, non nel 2002 quando la Corea del Sud ospitava la manifestazione e il Nord decise di non partecipare. Qualcosa di strano è accaduto anche nelle qualificazioni per i Mondiali del 2010 quando la Corea del Nord si rifiutò di ospitare i cugini del Sud a Pyongyang nelle due sfide previste, per non permettere che il loro inno risuonasse nella capitale del Nord: le partite si giocarono a Shangai e finirono entrambe in parità.
L’ultimo incrocio è stato il primo aprile 2009, ha vinto la Corea del Sud 1-0 e al Nord hanno sostenuto che i loro calciatori fossero stati avvelenati con degli alimenti prima della partita, in ogni caso entrambe centrarono la qualificazione ai Mondiali sudafricani (la Corea del Nord mancava da quarant’anni). Questo per far capire quanto sia particolare questa sfida che si ripropone domani, a distanza di cinque anni. Questa volta in palio c’è la medaglia del metallo più nobile e, come al solito, molto di più.
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